Principali tipologie di yōkai

Yōkai animali

In Giappone, molti animali vengono associati a poteri magici.
Alcuni yōkai animali sono, ad esempio, capaci di mutare forma e spesso assumono sembianze umane al fine di giocare brutti scherzi agli uomini. In molti casi la trasformazione da animale a yōkai avviene quando questi raggiungono un'età veneranda.

Tra i più noti esempi di yōkai animali troviamo:

Kitsune
Raffigurazione della Kitsune.
Immagine: japanese-clothing.com

Yōkai umanoidi

Altri yōkai erano originariamente esseri umani divenuti creature sovrannaturali a seguito di intensi stati emotivi: secondo il ricco folklore, infatti, le ossessioni umane, la frustrazione, l'odio e i peccati possono portare a grottesche metamorfosi.

Un esempio emblematico è la leggendaria Futakuchi-onna, letteralmente "donna dalla bocca doppia". Questa creatura presenta una seconda bocca dietro la testa, nascosta sotto una cascata di capelli che fungono da tentacoli. Si dice che questa deformità sia il risultato di una ferita non curata, "posseduta" da uno spirito che ne impedisce la cicatrizzazione. La futakuchi-onna rappresenta l'ossessione per l'aspetto fisico, trasformando la vanità umana in un'alterazione mostruosa.
Altri esempi di trasformazioni umane in yōkai sono i Rokuro-kubi, esseri umani il cui collo si allunga durante la notte, e i Kawa Otoko, conosciuti come "uomini del fiume". Queste creature, con la loro pelle scura e la loro docile natura, sono, secondo le leggende locali, spesso avvistate lungo i corsi d'acqua e sulle montagne.

Queste storie di trasformazione umane in yōkai ci invitano a riflettere sulle fragilità e le ossessioni dell'umanità, offrendo un'interpretazione unica dei conflitti interiori e delle paure nascoste che popolano l'immaginario giapponese.

Futakachi-onna: la donna dalla bocca doppia
Raffigurazione della Futakuchi-onna, ad opera di Yuko Shimizu.
Immagine: yukoart.com

Yōkai oggetti

Gli tsukumogami sono oggetti comuni che, dopo aver raggiunto una certa età, prendono vita e sviluppano una coscienza propria.

Uno dei più noti è il Karakasa, un insolito parasole dotato di un occhio e di un piede calzato in un geta (il tipico sandalo giapponese) al posto del manico.
Nonostante la sua natura stravagante, il karakasa è considerato più curioso che minaccioso, aggiungendo un tocco di ironia al vasto pantheon dei yōkai.

Karakasa: lo yōkai ombrello
Raffigurazione del Karakasa, ad opera di Shigeru Mizuki.
Immagine: everyeye.it